San Giorgio si rivolge al mondo horeca attraverso i propri distributori, che stanno cercando di cogliere tutte le opportunità che il mercato offre nei vari segmenti del fuori casa. <<Tra di esse – sottolinea Marco Ciron, direttore commerciale – figura l’aperitivo, che è diventato un momento di consumo più allargato di quello che era un tempo e abbraccia un orario più ampio, andando a sovrapporsi al pranzo (per l’aperitivo della tarda mattinata) e alla cena (happy hour serale). Coinvolge quindi sempre più referenze, al punto che il termine “aperitivo” è forse diventato un termine limitativo. Soprattutto alla sera è diventato un momento di consumo che arriva fino a tarda ora, soprattutto per certi target, con un’alternativa veloce e golosa, fatta di stuzzichini, snack,al pasto tradizionale. Questo vale soprattutto per le città e le zone più ricche di servizi e industrie, per le città universitarie, meno nei paesi di provincia tradizionali. Questo modo di vivere il momento dell’aperitivo è più diffuso nei luoghi dove sono più frequenti le famiglie mononucleari e le coppie senza figli. Questa modalità di pranzare o cenare ha costi più accessibili e questo la rende preferibile da un certo target, che con pochi euro può mangiare e godere la compagnia degli amici >>. In questo contesto lo stuzzichino e snack da aperitivo si è evoluto, da semplice salatino e rustico, a proposta più attenta al consumatore e alle sue esigenze. <<L’offerta dei locali per questo momento di consumo è più completa – afferma Ciron – e anche noi ci siamo mossi in questo senso. A gennaio, infatti, abbiamo lanciato delle nuove referenze per aperitivo, gli Ortolini, salatini a base di prodotti di orto. Si tratta di un mix di salatini vegetariani a base di carciofi, zucca, barbabietole e spinaci, che non contengono carne e pesce. Sono adatti ai vegetariani e strizzano l’occhio a diete particolari. Si tratta comunque di un prodotto da aperitivo, quindi non certo dietetico, ma che ha la priorità di dare soddisfazione al palato>>. Non è l’unica novità di San Giorgio. L’azienda infatti sta lavorando a uno snack prefritto con ceci e broccoletti per differenziare ulteriormente il momento dell’aperitivo. <<Nel mondo dello snack – commenta Ciron – quello che conta è rinnovare la gamma con frequenza; i prodotti hanno un ciclo di vita breve e durano poco tempo. Avere successo nel salato per il fuori casa richiede di essere fortemente innovativi, nel gusto e nella forma, perché i prodotti devono stimolare la voglia di provare del consumatore. Di contro, a volte anche idee semplici possono avere un buon riscontro. Per esempio dei dadini di polenta fatti snack possono diventare un motivo di differenziazione per il bar>>. Per semplificare la gestione delle scorte e allo stesso tempo proporre un’offerta più ricca, gli operatori del fuori casa hanno bisogno di prodotti in confezioni assortite, che contengano quantitativi ridotti per singolo codice. <<Non servono confezioni grandi per ridurre i costi – precisa Ciron – ma confezioni piccole di ogni singola referenza o più grandi in mix per permettere la varietà dell’offerta. La nostra proposta va in questa direzione con confezioni sempre più piccole o assortite. La varietà è l’esigenza dei nostri clienti, se vogliamo dirlo con una parola. D’altronde il catalogo di una qualunque aziende di snack salati surgelati una decina di anni fa contava 10 referenze, oggi ne conta decine e decine … e non bastano mai, perché manca sempre la novità del momento>>. Per l’azienda la parola d’ordine in quest’area è l’edonismo. <<Il consumatore al momento dell’aperitivo non è attento alle tematiche salutistiche o agli aspetti nutrizionali – spiega Ciron – ma presta più attenzione alla piacevolezza e alla convivialità. Qualche tendenza in senso contrario si legge, ma è ancora residuale rispetto al piacere. Noi comunque, come azienda, prestiamo attenzione a fornire un prodotto che deve far bene, anche perché ci sono norme e capitolati a cui le aziende si devono attenere per poter restare sul mercato>>. Per allargare il proprio mercato, San Giorgio punta molto sulla comunicazione, sia attraverso i canali tradizionali (riviste specializzate e fiere per il b2b), che i social.<<Stiamo iniziando a investire anche in questo ambito – conclude Ciron – e abbiamo bisogno di stimolare il mercato raggiungendolo attraverso vari media. Quest’anno aumenteremo la presenza nelle fiere, per allagare il bacino di utenza e far conoscere il brand>>.

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