Il Presidente di Federalimentare Ivano Vacondio aveva manifestato forte preoccupazione per il blocco totale del canale Horeca, ovvero dei consumi alimentari “fuori casa”, durante il lockdown nel Paese.
“Il canale Horeca ha compensato la flessione costante dei consumi domestici e ha fortemente sostenuto, in Italia e all’estero, i prodotti alimentari di posizionamento medio-alto – ricordava Vacondio – la vera specialità del food and beverage nazionale. Sui 250 miliardi di consumi alimentari 2019, un terzo, pari a circa 83 miliardi, sono dovuti al “fuori casa”. In particolare, sono oltre 18 miliardi le spese in ristorazione, bar e caffè legate specificamente al turismo nazionale ed estero. Consumi fermi, non recuperabili attraverso la crescita delle consegne alimentari a domicilio, e nemmeno dal boom degli acquisti legato all’effetto scorte avviato dai consumatori. Un fenomeno che non rappresenta un reale aumento dei consumi, ma un trasferimento dagli scaffali alle dispense, destinato a ridimensionarsi una volta superata l’emergenza, innescando una nuova discesa dei consumi domestici. L’industria alimentare ha fatto fronte, in una fase molto difficile, alle esigenze del mercato, ma andrà incontro a un calo dei livelli di produzione e di export a fine anno. Ecco la necessità, con la prudenza dovuta, di riavviare e sostenere il mercato, in tutte le sue componenti.
Le proposte di Federalimentare per l’emergenza sono state:
– apertura dei Cash&Carry a tutti i consumatori, anche senza partita iva, per permettere la riduzione delle file nei supermercati, evitare gli out of stock e offrire ai consumatori merce più conveniente e “da stock”, calmierando le richieste
– semplificazioni amministrative (in termini ad esempio di autorizzazioni) per permettere a tutti i ristoranti di rimanere aperti solo per l’asporto e il delivery, con la garanzia di tutte le necessarie misure di sicurezza; nel lungo periodo l’ipotesi di un supporto ai ristoranti che avessero scelto il delivery tramite la sospensione temporanea dell’iva sulla ristorazione o lo studio di altre forme d’incentivazioni
– specifici bandi di gara a valere sul Fondo Assistenza Alimentare agli indigenti per approvvigionamento di derrate destinate alle mense per i poveri. Anche per “alleggerire” gli stock di quei formati specifici per il canale Horeca.

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