Bofrost Italia, importante realtà italiana operante nel settore della vendita a domicilio di specialità surgelate e fresche, ha chiuso il bilancio 2021-2022 con 310,9 milioni di euro di fatturato, con una leggera flessione (-0,9%) rispetto all’esercizio precedente, che si era contraddistinto per un risultato record dovuto al forte incremento della domanda di spesa alimentare a domicilio causata dal lockdown. Rispetto ai livelli pre-pandemia, però, Bofrost risulta cresciuta del 31%.
Anche nell’ultimo anno, l’azienda ha portato avanti la propria strategia di sviluppo proseguendo nel rinnovo di filiali e parco automezzi e ampliando la propria rete commerciale: 272 sono stati gli inserimenti nell’ultimo semestre, che hanno fatto superare all’azienda quota 2.830 persone fra dipendenti e collaboratori.
Nel corso del 2021 e nelle primissime settimane del 2022 Bofrost ha dovuto far fronte a numerose sfide nell’ambito della logistica e della supply chain, alle quali ha risposto investendo in persone, infrastrutture e tecnologia al servizio del personale della rete commerciale; l’azienda, inoltre, ha fortemente puntato sull’ampliamento del catalogo prodotti per rispondere alla crescente domanda di mercato.
Bofrost, infatti, oltre a migliorare il proprio rifornimento di surgelati, ha lanciato anche nuove linee di prodotto, con grande attenzione ai fornitori italiani e alle eccellenze alimentari del Paese.
Per esprimere al meglio la propria identità di specialista della spesa alimentare a domicilio a 360°, l’azienda ha anche avviato un processo di rebranding, che ha previsto la rinnovazione del proprio logo: l’iconico cristallo di ghiaccio è stato semplificato e reso più lineare, sia per rimandare a un più ampio ventaglio di categorie merceologiche oltre al frozen food, sia per essere più flessibile e adatto all’uso su più piattaforme e dispositivi. Questo processo ha il duplice scopo di andare incontro alle esigenze di nuovi target di clienti, il cui stile di vita è in continua evoluzione: oggi, infatti, le persone desiderano avere più tempo per sé e per la famiglia e sono sempre più orientate verso esperienze d’acquisto online.
